La Guardia di Finanza, il 21 maggio 2025, ha sequestrato a Pordenone 3500 strumenti chirurgici privi di certificazione. Il comunicato stampa della GDF precisa: Un’azienda del maniaghese, attiva nella produzione e vendita di strumenti chirurgici, aveva importato dal Pakistan 3.585 forbici prive di ogni indicazione sul Paese di fabbricazione, apponendoci prima della vendita esclusivamente il proprio marchio registrato. Tale condotta avrebbe potuto indurre i consumatori a ritenere che i prodotti fossero stati realizzati in Italia e ancor più nello specifico nel territorio maniaghese, rinomato nel mondo per la produzione di strumenti da taglio di assoluta eccellenza. Tuttavia, il controllo a tutela del “made in Italy” effettuato dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Pordenone e dai finanzieri del Comando Provinciale di Pordenone ha portato al sequestro delle forbici odontoiatriche e il relativo verbale è stato inviato alla competente Camera di Commercio di Pordenone – Udine. Per la fattispecie, la Legge 350/2003 prevede una sanzione amministrativa con un importo da 10.000 a 250.000 euro.
Questo Intervento della GDF ci ricorda e sottolinea il fatto che strumenti e dispositivi non conformi al Regolamento sui dispositivi medici, possono presentare rischi per la salute del paziente: professionisti e operatori che li utilizzano si assumono responsabilità che possono diventare pesanti.
Se il dispositivo viene distribuito con la marcatura CE e la documentazione prevista dal MDR, chi acquista non ha responsabilità su eventuali false certificazioni, anche se è responsabilità degli operatori scegliere fornitori affidabili.
Viceversa, se il dispositivo acquistato è privo di marcatura CE e della documentazione prevista, si potrebbe configurare l’incauto acquisto.
In caso di danno alla salute del paziente (lesione o morte), poi, per il professionista / operatore diventa reale il rischio in campo civile e penale.